la bellezza nei secoli
BELLEZZA
BELLEZZA
Come già detto, nel passaggio dalla donna dolce, aggraziata e femminile del Medioevo, alla donna prosperosa, prorompente e femmina del Rinascimento, noti letterati del tempo si impegnano ad analizzare queste nuove qualità e caratteristiche; quindi abbiamo simpatiche disquisizioni su questa tipologia di bellezza, sia in opere corpose che in componimenti più agili, quasi dei libercoli. Il sagace poeta partenopeo Giambattista Marino, a cavallo tra il 1500 e il 1600, si impegna nel cantare le lodi del “Seno” affermando “da duo candidi margini diviso, apre quel sen, ch’ogni altro abborre, con augusto canal, che latte corre, una via che conduce al paradiso”.
L’importanza che assume questa parte del corpo femminile, nell’erotismo e nella simbologia del tempo, spinge il poeta Giuseppe Artale, nel 1600, ad esaltare magnificando persino una “Pulce sulle poppe di bella donna “, anche se sicuramente ai nostri occhi moderni molto più disincantati, questo titolo sottintende anche i problemi igienici di donne e uomini del periodo. Comunque, non solo poeti e letterati si soffermano su queste problematiche; le stesse sono riprese anche da importanti pittori, e ricordiamo Tiziano Vecellio e la sua opera “Venere allo specchio” (immagine) dei primi anni del 1500.
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