la bellezza nei secoli

Il trucco come identificazione

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Il trucco come identificazione

Ancora oggi, ma nei decenni appena trascorsi, in maniera più evidente, il trucco e la cosmesi costituiscono un modo molto simbolico di identificazione.

Il trucco come antico e moderno segnale di appartenenza

Vediamo che decorazioni utilizzate da antichi combattenti vengono riprese da odierni gruppi dello spettacolo, punk o rock; contribuiscono ad evidenziare la grinta e la forza di chi le utilizza, a creare un personaggio e per renderlo più facilmente memorizzabile. Classico e particolare è il trucco utilizzato dal gruppo americano dei Kriss, che rappresenta quasi un marchio di tutto il gruppo, ma serve anche a differenziare le diverse caratteristiche dei vari componenti. In senso più generale, un certo tipo di trucco diventa il segnale di identificazione e di appartenenza ad un gruppo ben specifico e individuabile, e ogni appartenente del gruppo non può fare a meno di uniformarsi ad esso. Come per i punk, il trucco è anche un segnale di rivolta e provocazione, tendente spesso a rendere chiara la propria appartenenza politica e i propri ideali.  Intorno agli anni 70, sono varie le correnti di pensiero a cui i giovani sembrano adeguarsi e identificarsi: fanno la storia gruppi come gli hippies, ossia dei figli dei fiori, che seguono quelli degli anni precedenti, come i mods, e i rockers degli anni 60, di ideologie diametralmente opposte, evidenziate dal loro modo di vestirsi, i primi chiaramente con riferimenti alla classe operaia, i secondi di estrazione più borghese e benestante.

IL trucco moderno come ricerca di miglioramento

Negli anni 80, il trucco assume un duplice indirizzo: complici l’affinamento delle tecniche di utilizzo e il miglioramento dei prodotti stessi utilizzati, più che per evidenziare  l’appartenenza a qualche cosa, il trucco viene finalizzato ad una eclatante finalità di miglioramento del proprio aspetto, ma contrariamente a quanto si può pensare ,questa ricerca della perfezione porta ad una standardizzazione dei risultati, seguendo spesso le linee guida e i consigli di grandi stilisti che dettano le mode anche del come apparire. Naturalmente, ad ogni moda omogeneizzante, corrisponde spesso un movimento di opposizione e di sfida, ed ecco ancora la filosofia del punk e del suo essere “contro”, molto seguita anche negli anni 90. Un andare sempre oltre, superando anche la filosofia del punk, è quella perseguita da alcune esperienze più estreme, come la necessità della ipertrofia di alcune parti del corpo, come lobi delle orecchie o labbra, fino ad arrivare a “scarificare” il proprio corpo come ultimo metodo di denuncia e aperta critica della società odierna.

Comunque, il voler dire qualche cosa, scrivendolo sul proprio corpo, è oggi una abitudine ormai generalizzata, a volte anche inconsapevolmente, ed è aperto il contrasto tra i fautori del tatuaggio removibile, e limitato nel tempo, e coloro che lo preferiscono indelebile, come se fosse un definitivo metodo di classificazione.

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