la bellezza nei secoli

L’IDEA FEMMINILE NEL CINQUECENTO

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L’IDEA FEMMINILE NEL CINQUECENTO

Si evidenzia in questi anni un cambiamento radicale nella considerazione e valutazione della bellezza femminile: mentre nel secolo precedente era vista spesso come una cosa quasi demoniaca, per i nefandi influssi che si riteneva avesse sugli uomini, questo grazie principalmente alla influenza della morale religiosa imperante, nel periodo successivo della nuova cultura rinascimentale, la bellezza tornò ad avere una nuova importanza nella vita sociale, tanto che si comincio a pensare che la stessa fosse sinonimo anche di una bellezza interiore.

Una concezione agli antipodi, da segno di malefica negatività a segnale di una indispensabile bontà interiore, indispensabile ancor più nei ceti elevati, tanto che il non bello diviene indice di negazione dei buoni costumi e nobiltà d’animo. Quindi la bellezza non solo segnale di beltà di sentimenti, ma anche di innegabile emanazione della stessa nei vicini, che potevano godere di tanta bontà.  Divenne la bellezza così importante, ma non facile da perseguire, perché si ipotizzarono norme e canoni molto precisi e codificati, tanto che tali regole influenzarono e furono seguite in pratica per almeno altri tre secoli. Più avanti affronteremo specificatamente questi canoni per una bellezza assoluta, o almeno quasi, e vedremo quanto dovevano soffrire quelle povere fanciulle, o non più tali, per rispettarli.

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