la bellezza nei secoli
LA BELLEZZA TRA MEDIOEVO E RINASCIMENTO
LA BELLEZZA TRA MEDIOEVO E RINASCIMENTO
Si sono verificati, e ce ne saranno ancora, alcuni passaggi epocali, nella evoluzione umana, che più di altri hanno contrassegnato mutamenti fondamentali: uno di questi è quello tra l’età medioevale e quella rinascimentale, che ha provocato anche inversioni di tendenza nei campi più svariati: se ne può ricordare uno, molto attinente al nostro tema, se non molto appariscente, sicuramente significativo e indicativo.
La bellezza del corpo tra Medioevo e Rinascimento
Mentre nel Medioevo l’idea della beltà femminile propugnava figure dolci, pudiche, piene di grazia e di giovanissime caratteristiche, nei due secoli successivi si preferisce e prende piede un tipo di donna più carnale, dagli attributi molto più evidenti e marcati come un grande seno e fianchi importanti. Una bellezza così piena e abbondante si riteneva fosse in egual misura indicatrice di solida salute e stabilità caratteriale. Le donne, su questo filone, rifuggono da ogni forma di magrezza e si impegnano in regimi alimentari cospicui e pieni di grassi, secondo il sentire per cui una figura magra è segnale di privazioni, stenti e negatività, quindi non certo indice di ceti abbienti o nobiliari.
La bellezza nell’abbigliamento tra Medioevo e Rinascimento
Di pari passo procedono gli abbigliamenti, ampi e voluminosi, tesi ad evidenziare forme magari già giunoniche; un giro vita, questa sì sottile, magari costretto in un bustino, serviva solo ad evidenziare ancor più fianchi e seno. Questo abbigliamento, ricco di merletti e ricami era voluto per evidenziare, e nello stesso tempo nascondere, far intuire, immaginare, sognare le forme femminili.
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