la bellezza nei secoli

Lo specchio e la sua evoluzione

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Lo specchio e la sua evoluzione

E’ naturale, in una rassegna che tratta della modificazione nei secoli dei concetti di bellezza e di estetica, incappare nella realtà di un oggetto che della bellezza è sempre stato complice e compagno: lo specchio nelle sue forme più diverse.

Lo specchio e la sua evoluzione: nelle popolazioni antiche

Nelle popolazioni più antiche, la necessità di migliorare il proprio aspetto è sempre andata di pari passo con la realtà di questo strumento. Nel mondo dell’antico Egitto, lo specchio era per lo più tondeggiante di metallo lucidato con una impugnatura lignea spesso intagliata (cosa interessante) a raffigurare sembianze umane brutte o addirittura orribili, perché dal contrasto risultasse evidenziata la bellezza della immagine riflessa. Di tutt’altro valore e significato era lo specchio nel mondo etrusco, ove arrivava ad assurgere ad un simbolismo magico, a trattenere per l’eterno l’immagine della bellezza conosciuta anche dopo la morte, quasi a difenderla nella sua immortalità dalle offese dei malèfici personaggi del mondo infernale. Mentre da uno dei due lati questi oggetti svolgevano la loro funzione principale, dall’altro lato raffiguravano scene mitologiche sul tema della bellezza, fino a scene di atteggiamenti affettuosi e amorosi.

Lo specchio e la sua evoluzione: nell’antica Grecia e nella Roma Antica

Simili a questi erano poi gli specchi nella antica Grecia, che spessissimo riportavano rappresentazioni di personaggi mitologici, di Eros stesso, di amorini che non di rado sostenevano accoppiati la parte riflettente. Gli specchi nella Roma antica, forse meno leziosi di quelli greci, cominciano ad essere però più pratici, ossia diventano non solo a manico, ma anche fissi con sostegni, o addirittura in innovativi beauty-case, scatole magari in argento richiudibili.

Lo specchio e la sua evoluzione: nel Medio Oriente

Lo specchio ritorna ad essere un oggetto propriamente di bellezza fine a sé stessa con i bizantini, con cornici colorate e decorate, ma è nel mondo islamico che diventano oggetti artisticamente lavorati, abbelliti con smalti pregevoli, e magari nascosti in scatole o cofanetti di madreperla.

Lo specchio e la sua evoluzione: dai secoli bui del Medioevo al Barocco

Cambia veramente tutto nei secoli bui del medioevo, durante i quali la bellezza è vista come arma del diavolo, e di conseguenza lo specchio è addirittura considerato un qualche cosa che porta all’inferno ed alla dannazione delle anime. Si risollevano un poco le sorti di questo oggetto nel 1500 e 1600, anzi cominciano ad essere utilizzati come oggetti di arredamento, con molta cura negli abbellimenti circostanti la parte riflettente.

nel XVI secolo

Lo specchio diventa finalmente un oggetto di uso comune e quotidiano, nel XVI secolo, quando si affina l’arte dei vetrai che cominciano a utilizzare per la verniciatura della parte posteriore del riflettente, una mistura di mercurio e stagno. Infine a Venezia, nascono i mobili a tolette con uno specchio sormontato da decorazioni scolpite o dipinte. Nel barocco, infine, si ha un importante utilizzo di specchi di grandi dimensioni, come arredamento per gli ambienti, moda addirittura dilagante nelle dimore signorili, anche per tutto il 1800.

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