la bellezza nei secoli

NASCE L’ARTE PROFUMATORIA

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NASCE L’ARTE PROFUMATORIA

Praticamente in ogni tempo la stirpe umana ha utilizzato i profumi nel rapportarsi con i propri simili: per riconoscersi, per essere insieme, per piacere, anche a se stessi.

Quando nasce l’arte profumatoria

Comunque, la nascita vera e propria dello studio e ricerca delle essenze, dei profumi, degli unguenti odorosi, risale circa al 1300, allorquando, con i viaggi ed i commerci delle repubbliche marinare di Venezia, Pisa, Genova ed Amalfi arrivarono dall’Oriente le più svariare tipologie di droghe e profumi, fino ad allora veramente sconosciuti. Nascono così le varie corporazioni artigiane, e tra queste ben presto assume molta importanza quella degli speziali, che comprende anche i profumieri. Dapprima vengono prodotti dei distillati destinati alla pulizia e all’igiene delle mani dai signori durante i convivi, visto che per lo più era con le mani che si mangiava. Da qui alla profumazione di questi liquidi il passo fu brevissimo, e subito dopo si comincio a utilizzare la profumazione degli abiti e di ogni accessorio di abbigliamento.

Quando l’arte profumatoria raggiunge il massimo sviluppo

Ovviamente anche il genio di Leonardo da Vinci si interessa di questo, e nei suoi codici sovente si trovano annotazioni di questi studi. A lui stesso si fa risalire la tecnica dell’enfleurage, per la estrazione dei profumi. Successivamente, sono gli studiosi fiorentini e veneziani a innalzare questa arte profumatoria italiana ai vertici europei. Nel 500 Venezia è famosa per i suoi muschiarii (i profumieri) e i suoi lissadori (coloro che creavano misture per “lisciare” la pelle). Chi esporta questa italica tradizione oltre i confini è Caterina dei Medici, che quando arriva in Francia porta le sue conoscenze e i suoi profumieri alla corte di Parigi. Andando in sposa a Enrico II re di Francia, lancia la moda a corte, e nelle case signorili, di conseguenza, di profumare ogni cosa, abiti, guanti e i preziosissimi e costosi fazzoletti che si facevano arrivare da Venezia. Si arriva a profumare perfino i getti delle fontane delle case nobiliari. Non a caso il Re Sole era conosciuto come “il re profumato”. Dei suoi profumi preferiti, giacinto e arancio odoravano ovviamente anche le parrucche.

L’arte profumatoria nella letteratura

Ma per onor del vero, si deve arrivare al 1680 per conoscere il primo libro francese su questi argomenti con il titolo “Le parfumeur francois”. Sono datati invece un secolo prima, i primi trattati specifici che segnano la nascita della cosmesi, come il testo “Gli ornamenti delle donne” (1552-Giovanni Marinello) e i “Secreti notandissimi dell’arte profumatoria” (1555 Giovanni Ventura Roseto).  Da qui nasce una vera e propria letteratura, e si ricordano “I secreti” di Isabella Cortese, e “Magia naturalis” dello studioso napoletano Giovanni Battista della Porta.

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